Friday, July 31, 2009

GRAZIE COCCO

No! Non è un espressione di Wolverine, ma è un ringraziamento al mio amico Claudio Cocco, che mi ha fatto conoscere un nuovo tipo di musica, ed un ottimo gruppo che la interpreta, sto parlando della Dave Matthews Band.
STONE soprattutto, ,è davvero un pezzo pieno di significato, che ora io, con il permesso del Cocco, dedico a chiunque voglia leggere ed ascoltare......




The stone

The stone by the dave matthews band

Ive this creeping, suspicion that things here are not as they seem.
Reassure me, oh why do I feel as if Im in too deep.
Now Ive been praying, for some way to show them Im not what they see.
Yes I have done wrong, but what I did I thought needed be done, I swear.

Oh, unholy day, if I leave now I might get away.
Oh but this weighs on me, as heavy as stone and as blue as I go.

I was just wondering if youd come along.
Hold up my head when my head wont hold on.
Ill do the same if the sames what you want,
If not Ill go, I will go a long...

..long way, ah, from that fools mistake.
And now forever pay, no run, I will run and Ill be ok.

I was just wondering if youd come along.
Hold up my head when my head wont hold on.
Ill do the same if the sames what you want,
But if not Ill go, I will go a long...

...long way, to bury the past for I dont want to pay.
Oh how I wish, this, to turn back the clock and do over again.

Now Im hust wondering if youd come a-long.
Hold up my head when my head wont hold on.
Ill do the same if the sames what you want,
But if not Ill go, Ill go alone.

I need so, to stay in your arms, see you smile, hold you close.
And now it weighs on me, as heavy as stone and of bone chilling cold.

I was just wondering if youd come a--long.
Tell me you will.


La pietra

Ho questo strisciante sospetto che le cose non sono come sembrano
Rassicurami perché mi sento come se fossi troppo in profondità
Ho pregato di trovare un modo per mostrare loro
che io non sono quello che vedono
Sì, io ho fatto degli errori ma quello che ho fatto pensavo fosse necessario
Giuro su quel maledetto giorno
Se io oradevo sopportare questo peso su di me
Pesante come pietra e come il blu verso il quale sprofondo

Mi chiedevo solo se ci metterai tempo ad arrivare
Per sorreggere la mia testa, quando la mia testa vuole andare giù
Farò quello che tu desideri
Se andrò
Andrò da solo
Ho tanta strada da fare
Da quel folle errore che ora pago per sempre

No, correrò
Correrò e starò bene
Mi chiedevo solo se ci metterai tempo ad arrivare
Per sorreggere la mia testa, quando la mia testa vuole andare giù
Farò quello che tu desideri
Se andrò
Andrò da solo
Desidero che sia così
Per rimanere tra le tue braccia vederti sorridere tenerti stretta

E pesa su di me
Pesante come pietra e come ossa gelate
Mi chiedevo solo se ci metterai tempo ad arrivare
Dimmelo

Dave Matthews Band

Tuesday, July 28, 2009

VOGLIA DI GRIDARE!

La riascoltavo stasera mentre tornavo a casa in macchina, e mi sono reso conto di avere anche io tanta voglia di gridare, magari solo per sfogarmi di tante cose che girano in maniera sbagliata adesso, gridare per scaricarsi, qualunque cosa, ma poi ho riascoltato bene le parole della canzone di Daniele Silvestri, e devo dire che ha pienamente ragione, e dovremmo contenerci, ma la voglia di gridare comunque rimane......


Vorrei che tu partissi con un tempo house
che iniziasse con via e che finisse con ciao
nessun bisogno di una melodia
devi solo ricordarti di partire quando dico via
Adesso ci vorrebbero le note basse
sono quelle che trascinano e che spaccano le casse
niente di difficile, fai solo così
la, la, sol, si

Allora, gli anni ottanta sono ormai finiti
sono stati noiosi come i loro miti
di una cosa sola noi non siamo stanchi
di una buona chitarra... una chitarra funky

Ti è mai venuto in mente che a forza di gridare
la rabbia della gente non fa che aumentare
la forza certamente deriva dall'unione
ma il rischio è che la forza soverchi la ragione

Immagina uno slogan detto da una voce sola
è debole, ridicolo, è un uccello che non vola
ma lascia che si uniscano le voci di una folla
e allora avrai l'effetto di un aereo che decolla

La gente che grida parole violente
non vede, non sente, non pensa per niente

Non mi devi giudicare male
anch'io ho tanta voglia di gridare
ma è del tuo coro che ho paura
perché lo slogan è fascista di natura

Quando applaudi in un teatro, quando preghi in una chiesa
quando canti in uno stadio oppure in una discoteca
Sei tu quello che canta, è il tuo fiato che esce
ma il suono intorno è immenso e cresce, cresce

Il numero è importante, dà peso alle parole
per questo tu ogni volta prima pensale da sole
e se ci trovi il minimo indizio di violenza
ricorda che si eleverà all'ennesima potenza

La gente che grida parole violente
non vede, non sente, non pensa per niente

Non mi devi giudicare male
anch'io ho tanta voglia di gridare
ma è del tuo coro che ho paura
perché lo slogan è fascista di natura

Non mi devi giudicare male
anch'io ho tanta voglia di gridare
ma è del tuo coro che ho paura
perché lo slogan è fascista di natura

Va bene adesso controlliamo se ricordi la fine
quando dico ciao stacca tutte le spine
ciao
no, no, non ci siamo capiti
ho detto controlliamo se ricordi la fine
quando dico ciao stacca tutte le spine

no, no, non è questo che intendevo
ho detto controlliamo se ricordi la fine
quando dico ciao stacca tutte le spine
ciao
va beh, ma allora
allora niente
ma è del tuo coro che ho paura
ho detto controlliamo se ricordi la fine
ciao

Thursday, July 23, 2009

ACCADE DAVVERO...

Ora vi racconto una storia, ma non una storia inventata, ma un fatto accaduto davvero, userò un linguaggio e delle descrizioni un po' laconiche, ma la storia risponde a verità.

Diciamo che ci sono tre amici, che si vedono una sera, e tra una chiacchierata ed un paio di birre, in una caldissima sera d'estate, decidono, per rinfrescarsi un po' di andare a mangiare una fresca fetta di anguria. Detto fatto.
In macchina sul lungomare pescarese, fino all'altezza del liceo artistico, poichè in zona c'è l'ormai antico chiosco del cocomeraio.
Li ancora qualche chiacchiera, un aneddoto, altre risate, finchè, data l'ora e l'impegno del lavoro per la mattina seguente, i tre decidono di ritirarsi. Mentre si alzano dal tavolo, un tizio, diciamo sulla quarantina, dal tavolo dietro il loro, fa ad uno dei tre:

-scusa, ma di dove sei?-
e l'altro:

-di Pescara, perchè?-
incuriosito, dato che l'accento dialettale dei tre, era inequivocabilmente pescarese.

Sempre il tizio seduto:
-ssà maje a Pescara nin vva bbone!-

premettiamo che il ragazzo pescarese, indossava una maglia di una tifoseria di calcio, prendiamone una a caso, diciamo la maglia dei tifosi del roccacannuccia

il ragazzo con la maglia insolita risponde:
-aaaah! Questa? Si, l'ho presa in vacanza......-

e l'altro, senza far neanche finire la frase al ragazzo:
-non me ne frega un cazzo di dove li sì pijate, nghe ssa maje pe Pescara nin ci pu jie!-

il ragazzo guarda il tizio e quelli seduti con lui, poi gli altri due, fa spallucce e se ne vanno.

Ora la domanda è questa; ma se davvero ci fosse stato dentro quella maglia, un vero tifoso del roccacannuccia, tra i tre, e d i tizi seduti con l'importunatore sarebbe scoppiata per certo una rissa! Che tutti poi avrebbero letto l'indomani sul giornale, reputando Pescara una città violenta e schifosa, e ancora tutti avrebbero lamentato la pericolosità dei tifosi di calcio, inseriti in gruppi organizzati, che di andare allo stadio per assistere ad una manifestazione sportiva non gliene può fregare di meno, dato che loro allo stadio ci vanno per creare casini, insomma un circolo vizioso fatto di stupidaggini e violenza!
Naturalmente tutti ci lamentiamo, ma non ci si impegna mai a ceracre di cambiare le cose, sotto naturalmente la gran colpa delle forze dell'ordine, che sono più interessate a fare multe per chi parcheggia in divieto di sosta, che cercare di sedare queste persone che disturbano gli altri, per le cazzate, per la pura voglia di cercare il pretesto per litigare!

Insomma è davvero assurdo!

Wednesday, July 22, 2009

Questo per me è uno strano periodo, buio e particolarmente brutto, e mi riferisco in maniera particolare, al fatto che non riesco ad esprimere correttamente, i pensieri che mi passano per la testa. A volte vorrei dire, esprimere certi concetti e sensazioni, e puntualmente le mie parole non sono quelle che avevo in mente, magari, facendo alterare chi mi sta vicino. Oppure tante volte, adopero un tono sbagliato per qualcosa che vorrei dire con un altro, non riesco a farmi capire.....insomma in soldoni, non so che cosa stia accadendo, non ho mai avuto così tanta confusione in testa come adesso, razionalmente questo non va bene, ed io non so come porvi rimedio al momento.

Spero che questa fase sparisca presto, lasciando di nuovo spazio a quel che sono di solito.

Tuesday, July 14, 2009

PARAFRASI

Stamattina mentre ero al lavoro, mi arriva puntuale, il solito messaggio di mio cugino Manuel, sapete, le promozioni Wind che ti fanno mandare i messaggi gratis?
Ecco, lui manda lo stesso messaggio a tutti i suoi numeri Wind, tra cui c'è anche il mio, ma quello di stamane aveva un gusto particolare, è una di quelle parafrasi della vita, che ti fanno riflettere, e pensare, ed io, in questo suo pensiero, che non si sa se sia il testo di una canzone, o qualcosa scritto da un vero scrittore, o magari da qualcuno come noi, mi sono perso, e confrontato, ed ora ve lo porgo.

"Sono un centravanti di mestiere, e oggi bisogna vincere. da tre giornate non segno perchè mi si è ristretta la porta:
succede a tutti e succede sempre.....quando non gira, non gira niente!

Sono un centravanti di mestiere, è ormai la mezz'ora e non ho visto una palla decente, ma non mi arrendo, perchè non sto giocando per i soldi e per la stampa, ma per la maglia e per la curva che ancora canta e non si stanca.
Sono un centravanti di mestiere, la difesa avversaria mira alle caviglie; Quando sei un pericolo ti prendono le misure e ti raddoppiano le marcature.
Perchè quando vuoi far bene, ci si mettono in tanti a non farti andare avanti!

-FINE PRIMO TEMPO-

Nello spogliatoio il Mister è sul filo del rasoio, la sua panchina è a rischio, e ci dice:
"dobbiamo lottare tutti insieme, i problemi non si risolvono da soli"
ma io so che a me sta chiedendo la differenza, perchè soltanto il goal vale la mia presenza.
Sono un centravanti di mestiere!

-E' LA RIPRESA-

niente da fare non si sfonda, spalle girate gioco di sponda, così come la vita, non l'ho ancora capita.......MA ORA SONO ENTRATO IN PARTITA!

Monday, July 13, 2009

QUESTIONI DI GENUINITA'


Ieri è stata una giornata particolare, nata dalla voglia di vedere mio fratello, mia cognata ed i miei nipoti, per questo mi trovavo in quel di Pennadomo, piccolo paese montano del chietino, posto su di un altura che domina il lago di Bomba, un paese piccolissimo fatto di verde e semplicità, fatto di balconi fioriti, pochissime parabole sui tetti, e di chiavi fuori dalla porta, sinonimo di tranquillità, ed ospitalità, un paese dove tutti conoscono tutti, e quando arriva un forestiero, come nel mio caso, viene subito riconosciuto come tale, e viene trattato con gentilezza e cordialità. Ho scritto tutto ciò seduto in piazza, su di una panchina all'ombra, ad ascoltare il cinguettio degli uccelli, il frinire delle cicale, e lo scroscio rilassante dell'acqua della fontana in piazza. Sapete, non penso che riuscirei a vivere in un posto così tranquillo ed isolato, a volte mi sta troppo stretto anche Città Sant'Angelo come paese, scotto da pagare a chi è vissuto per 26 anni quasi al centro della città! Ma se mi guardo bene intorno, posso capire perchè mio fratello e mia cognata abbiano deciso di far crescere quì i propri figli, è questione di genuinità! Di qualità della vita credo, senza caos, senza smog, pochi computer che ti comandano la vita, vecchi rimedi per ogni cosa, tradizioni che continuano ad essere tramandate, ed i bambini, fanno i bambini, si comportano come tali, giocano insieme in piazza, e cresceranno insieme in un percorso unificato, e differenziato soltanto dalle proprie famiglie, tirando le somme dico.....cresceranno bene! Ok, ora torno in casa, ma prima voglio dissetarmi a quest'acqua pura, donata dalla montagna, non inquinata dalla bramosia dell'uomo, ciao a tutti.

Saturday, July 11, 2009

CAP, E THOR



A volte vorrei essere risoluto e generoso come Cap, a volte vorrei essere forte come Thor, il dio del tuono, e forse per un po' ieri sera, mi sembrava che fosse lui a comandare la pioggia il lampo ed il tuono! Ma in realtà sono solo Giusepe, ed in fondo questo basta!
Forse è per questo che ieri ho lasciato da parte un po il sonno, e mi sono dedicato questi due disegni che ora vi lascio.....

Wednesday, July 08, 2009

PENSIERI E PAROLE...atto terzo



Ho appena finito di lavorare, e seduto fuori dalla fabbrica, annoto sul mio cellulare quel che i miei occhi vedono. E' quasi l'imbrunire, e tra rumori e stanchezza, un cielo da dipinto ottocentesco cattura la mia attenzione. Le sue sfumature rossastre, ambrate, rendono le nuvole quasi vive, nembi in movimento tendenti allo sfaldarsi, fragilmente ed inesorabilmente, sullo sfondo di un turchese pastello, somigliante quasi ai disegni fantasiosi di mia nipote. Davvero suggestivo, e devo ammettere che dopo una giornata così calda e stressante, questo splendido quadretto è come balsamo per occhi e cuore. E allora forse sorridere diventa meno difficile per me....infine giunge la sera, portando al termine la pesantezza della giornata lavorativa, con la sua stanchezza scivola via insieme all'acqua ed il sapone dopo una rigenerante doccia. Ed ora in macchina, con i finestrini aperti a dissetarmi di vento, come dice Baglioni! Diretto a casa, dove mi attende un disegno che ho abbozzato stamattina, per gli amici di Acme fumetti, e per la manifestazione che si terrà questo fine settimana. La radio canta, ed il mio motore mangia l'asfalto salutando questo giorno che muore, e aspettando il prossimo che nascerà.



A proposito, in anteprima vi propongo il disegno menzionato poco sopra, spero possa piacere

Tuesday, July 07, 2009

PERCHE' SEI COSI' TERRIBILMENTE SERIO?


Chi ha visto il film, Batman: "the dark Knight" avrà sicuramente capito a quale personaggio mi riferisco. Naturalmente al terribile pagliaccio di Ghotam City, colui che rende la vita del cavaliere oscuro, ricca di sfide e tranelli, sto naturalmente perlando del Joker!
Caracter enormemente possente, capace di ogni cosa, di avere mille sfaccettature, portato sul grande schermo dal Jack Nicholson prima, e da Heath Ledger poi.Ed è proprio del personaggio portato sul grande schermo dallo sfortunato Ledger che voglio parlare. Forse non tutti sanno che l'ispirazione di un Joker così spietatamente cattivo proviene da una grafic novel del 1988, scritta da Alan MOore, e disegnata da Brian Bolland, entrambi inglesi, ed entrambi leggende del fumetto mondiale.
Il geniale Moore, reinventa in questo gioiello del fumetto, le origini della nemesi di Batman, e ci porta davvero a fondo nella pazzia che pervade l'animo del Villain, ma soprattutto ci mette alla luce dei fatti, in evidenza un particolare inquietante, che il demoniaco pagliaccio pone direttamente all'uomo pipistrello. Dopo aver sparato a Barbara Gordon, ex Bat Girl, e costringendola per sempre su una sedia a rotelle, rapisce e fa picchiare selvaggiamente suo padre, il commissario James Gordon, torturandolo psicologicamente, e fornendo a Batman, come ultimo atto di sfida, gli indizi per ottenere forse davvero, il loro ultimo scontro, e mentre la lotta procede, il pagliaccio pone al cavaliere oscuro, un enorme quesito che fa pensare lui, e noi che leggiamo.
Ovvero, in soldoni....."io sono pazzo, ma anche tu lo sei, guarda solo come vai vestito, insomma tanto normale non devo essere, ma cosa ti ha reso così? Probabilmente i motivi che ci spingono ad essere quel che siamo sono molto simili, ma la differenza tra noi è che, io accetto la mia pazzia, tu, fingi di essere normale, celandoti dietro un falso senso di giustizia, sarebbe molto meglio se anche tu accettassi la tua pazzia, d il loro scontro termina con una berzelletta del Joker, a cui entrambi ridono a crepapelle".
Ma le mie parole sono molto riduttive, questa è un opera che va letta, riletta e consumata, e per la storia, ma soprattutto per i minuziosi disegni del grande Bolland, ricchi di particolari e pregni di significato, anatomia ed espressioni perfette, il tutto miscelato dalla perizia della sceneggiatura di Moore!



BATMAN : THE KILLING JOKE, non può mancare nelle librerie degli appassionati di fumetti, e non.

Friday, July 03, 2009

CREUZA DE MA'

Sapete cosa vuol dire in dialetto genovese questa frase? Letteralmente è il nome del vento che soffia lungo i viottoli che portano verso il mare, quel vento che può essere brezza quando vuole, o tormenta quando è arrabbiato!
Il titolo, e la canzone che descrive sono del maestro Fabrizio De Andrè, ed è scritta e cantata totalmente in dialetto genovese. Credetemi è incomprensibile, ma benchè non si capiscano le parole, è qualcosa di meraviglioso, d'altronde anche le canzoni in Inglese non le capiamo, ma ci piacciono comunque!
Devo dire che quando Marco mi convinse ad accostarmi a Faber, l'ho fatto con riluttanza, credo di averlo reputato sempre noioso, ed ho cominciato ad ascoltare le sua canzoni, cantate da altri cantanti, e poi, quando ho cominciato a sentirle cantate da lui, è stato un amore folgorante, e allora, ti accorgi che i Ligabue, Vasco Rossi, Zucchero, e tutti gli altri, non sono nulla al confronto, o meglio, sono musica leggera, nel vero senso della parola.
Comunque, sto divagando da ciò che era il concetto di partenza, ovvero che questa canzone mi trasmette determinate emozioni, e ricollegandomi a quel che diceva Francesco nel suo ultimo post, vi dirò cosa mi trasmette.

PACE

Si, esatto, pace, serenità, immagini di un posto che non ho visto mai, ma è come se ci fossi nato, posso sentire il vento sulla faccia, e le voci dei pescatori, insomma credo che mi arrivi un messaggio particolare, diretto al cuore, un messaggio d'amore, di un figlio di Genova, che dovunque sia stato, in vacanza, al lavoro, in turnè, o sequestrato su una montagna, non ha mai smesso di pensare alla città che l'ha visto nascere e che gli ha regalato il proprio talento, e io la dedico alla mia città e a voi tutti che leggete....

CREUZA DE MA'



Umbre de muri muri de mainé
dunde ne vegnì duve l'è ch'ané
da 'n scitu duve a l'ûn-a a se mustra nûa
e a neutte a n'à puntou u cutellu ä gua
e a muntä l'àse gh'é restou Diu
u Diàu l'é in çë e u s'è gh'è faetu u nìu
ne sciurtìmmu da u mä pe sciugà e osse da u Dria
e a funtan-a di cumbi 'nta cä de pria
E 'nt'a cä de pria chi ghe saià
int'à cä du Dria che u nu l'è mainà
gente de Lûgan facce da mandillä
qui che du luassu preferiscian l'ä
figge de famiggia udù de bun
che ti peu ammiàle senza u gundun

E a 'ste panse veue cose ghe daià
cose da beive, cose da mangiä
frittûa de pigneu giancu de Purtufin
çervelle de bae 'nt'u meximu vin
lasagne da fiddià ai quattru tucchi
paciûgu in aegruduse de lévre de cuppi

E 'nt'a barca du vin ghe naveghiemu 'nsc'i scheuggi
emigranti du rìe cu'i cioi 'nt'i euggi
finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä



MULATTIERA DI MARE

Ombre di facce facce di marinai
da dove venite dov’è che andate
da un posto dove la luna si mostra nuda
e la notte ci ha puntato il coltello alla gola
e a montare l’asino c’è rimasto Dio
il Diavolo è in cielo e ci si è fatto il nido
usciamo dal mare per asciugare le ossa dell’Andrea
alla fontana dei colombi nella casa di pietra
E nella casa di pietra chi ci sarà
nella casa dell’Andrea che non è marinaio
gente di Lugano facce da tagliaborse
quelli che della spigola preferiscono l’ala
ragazze di famiglia, odore di buono
che puoi guardarle senza preservativo
E a queste pance vuote cosa gli darà
cose da bere, cose da mangiare
frittura di pesciolini, bianco di Portofino
cervelli di agnello nello stesso vino
lasagne da tagliare ai quattro sughi
pasticcio in agrodolce di lepre di tegole
E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli
emigranti della risata con i chiodi negli occhi
finché il mattino crescerà da poterlo raccogliere
fratello dei garofani e delle ragazze
padrone della corda marcia d’acqua e di sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare

Thursday, July 02, 2009

SFIDE

Correva l'anno 1998, e la calda estate era giunta quasi alla fine, così come la carriera di un atleta, uno di quelli che è stato campione nel campo così come nella vita, un atleta di altri tempi, quando si praticava lo sport per rabbia o per amore, e Ignazio lo faceva per amore.
Sapete, ci sono tante categorie di calciatori, coloro che hanno estro e fantasia, che tutti reputano campioni a prescindere, poi ci sono gli operai, quei calciatori atti a svolgere il lavoro oscuro, ad agire da dietro le quinte, che raramente hanno la possibilita di sorridere alle luci della ribalta, e poi ci sono coloro che stanno nel mezzo,e credo proprio che il protagonista della puntata di "sfide" di oggi si collochi li.
Dicevamo dell'estate del 98, e li il nostro protagonista decise di chiudere la sua breve carriera, di andarsene col botto, col goal d'autore, da cineteca, quello che ricordi per tutta la vita, il gesto tecnico, la posa plastica!
Ignazio è sempre stato dotato di forza e tenacia, la tecnica, bhe! Quella è stata apresa con dedizione e sacrificio, purtroppo quelle doti o le possiedi sin dalla nascita, oppure non ti apparteranno mai, ecco! Sfatiamo questo mito, diciamo che con il giusto lavoro, e il dovuto impegno, un po' di tecnica puoi ottenerla, e lui ne è l'esempio. Sin da bambino è stato affascinato dalle gesta dei grandi calciatori, Pelè, Eusebio, Bobby Charlton, George Best, e il piccolo Ignazio guardandoli si chiede......posso anche io essere come loro che sono immensi?
E allora giù esercizi, sforzi, al limite del dolore, e della sopportazione, ma con tanta gioia e soddisfazione, fino ad approdare ai campionati minori, poi si sa, la fortuna deve pur accompagnarti, sai che puoi metterci tutto quello che hai del tuo, ma la dea bendata deve assisterti, e con lui non fu così generosa. Ma i sogni, "il" sogno! Quello non ti abbandona mai, e lo coltivi, lo nutri, finchè lui ti ricambia. Cominciano i campionati estivi quelli su sabbia, duri, difficili, e lui rinunciò a parteciparvi, essendo il più anziano del gruppo, sentendosi un po' come una ruota di scorta, ma i suoi compagni lo vogliono con loro, sono le continue preghiere di suo fratello Giuseppe, e del suo compagno in attacco Marco a convincerlo a partecipare, ed infine forse anche per un estremo logorio Ignazio dice si, e gioca, vince, fa segnare grandi goal ai suoi compagni, ma rimanendo sempre un po' nell'ombra, dato che ormai la sua età lo porta a giocare meno, ma il fato vuole che il suo compagno Mario Guarracino, in semi finale subisce un grave infortunio, e non può giocare la partita più importante, così Ignazio deve giocare al suo posto.
Più che una partita, la finale del torneo su spiaggia sembra una battaglia, ,combattuta sino all'ultimo colpo, botta su botta, rimanendo inchiodata sulla parità, fino a che il terzino della sua squadra, Francesco Guarracino, si invola sulla fascia, salta due avversari, e, pronto a scaricare al centro per Marco D'Alessandro, ben piazzato, crossa, quasi a colpo sicuro, ma purtroppo le lunghe falcate del difensore, impongono breve potenza al traversone, che inevitabilmente esce corto, e Marco, con tutta la sua forza di volontà, non potrà mai recuperare e depositare in rete, ma il ragazzo nota un lampo davanti a lui, e intuendo ciò che sta per accadere lascia il pallone, poichè innanzi a lui, avendo seguito tutta l'azione, e avendo intuito la velocità del cross di Francesco, sbuca Ignazio, e suggella il goal più bello ed importante della sua sfortunata carriera.



In corsa, l'attaccante solo e libero, si coordina alla perfezione, e con un pregevole gesto atletico,e con la forza di un treno in corsa, si libra a mezz'aria, e con una perfetta sforbiciata, infila la palla alle spalle del portiere avversario, sotto lo sguardo stupito di tutti i presenti, e l'ovazione che segue il gonfiarsi della rete!
Ormai è fatta, la vittoria è a portata di mano, e a nulla vale l'assedio che gli avversari pongono davanti al portiere Marconettti, e gli ultimi due minuti cadono dall'orologio inesorabilmebte, incoronando come eroe del torneo Ignazio, ed il suo goal da cineteca, che sancì il ritiro dello sfortunato campione.

Oggi, Ignazio vive tranquillamente con sua moglie ed i suoi bambini,lontano dalla rumorosa vita del calcio, se non come spettatore del gioco più bello del mondo ma se ancora oggi chiedete a chiunque chi fu il protagonista di quel torneo estivo.....tutti risponderanno Ignazio!

BRHO!

I miei fratelli Ignazio e Adone



State tranqulli, quello che vedete dietro è un tipo tranqullo, un imbucato, assolutamente non pericoloso......basta assecondarlo.....

MA COME CAZZO SI CHIAMAVA IL NONNO DI HEIDY?



Ieri sera, stavo tranquillamente leggendo sul letto la mia "Secret Invasion" dell'universo Marvel da parte della razza aliena degli Skrull, quando alle 23 circa squilla il cellulare, era mio fratello Adone (no! non sto usando un nome di fantasia, mio fratello si chiama veramente Adone!) e, vedendo il nome sul display, e vedendo l'ora, ho pensato fosse successo qualcosa!
Ma subito ho resettato, conoscendo l'elemento, mi accingo a rispondere, e la telefonata è stata questa:

IO: "Adò! Dimmi"

ADONE: "Oh! Giusè! Chi sti fà?"

IO: "niente, sto sul letto a leggere, ma è successo qualcosa?"

ADONE: "No, no, senti.....stavo qua a cena con i miei colleghi, e si è aperto un dibattito, e dato che ti reputo un esperto nel campo, diciamo un leader nel settore, è sorta sta domanda......maaaaa....il nonno di Heidy.....ma come cazzo si chiamava?"

IO: "Adò.....ma alle undici di sera, mi chiedi come si chiama il nonno di Heidy.....ma che ne so? Non l'ha mai detto nel cartone, l'ha sempre chiamato nonno!

ADONE: "Ma che mi stiddì? (contrazione abruzzese che vorrebbe comunicare....cosa mi stai dicendo?) Ngi cred! Ma la signorina Rottermeyer, coma lu chiamev.....vecchio?"

IO: "scin ma che ne sacch!(cosa vuoi che ne sappia? n.d.r.) nel paese lo chiamavano il vecchio dell'alpe....."

ADONE: "Cazzo! (come se avesse avuto l'illuminazione!) E' lu ver!! Lu vicch! Vabbo lo sapevo, sti tropp avand....o arret, vabbò comunque grazie, mo a sti pivelli gli faccio il culo! -Allontanando il microfono dalla bocca- Oh! NDUNDI' (hei voi brutti tonti!) mo vi facch lu cul! Ciao Pè, grazie....cià...cià -e chiude-

Nel tutto rimango basito, ma d'altronde mio fratello mi ha anche chiamato nel cuore della notte, allarmandomi come una ragazzina isterica, per sapere da me dove si trovasse il David di Michelangelo, per rispondere all'ultima domanda di chi vuol essere milionario per la Playstation!

Potete capire?

Wednesday, July 01, 2009

MI SCUSI, C'E' UN USCITA SUL RETRO?


Povero povero, e povero il piccolo cavaliere della tavola rotonda, quella a cui si siedono sciacalli come Tremonti Bertolaso, e tanti altri, e si, poichè ormai il piccino, potremmo quasi chiamarlo Silvio il breve, o meglio, Silvio il corto, o Silvio il nano! Sta vivendo un periodaccio, diciamocelo, anzi come direbbe "don Ignazio" dicetevelo, tra terremoti, vagoni che esplodono, feste a villa certosa, mignotte che si lamentano, lo stanno proprio deteriorando, quasi sembra non abbia più lo stesso sorriso smagliante, anzi sembra quasi che l'impianto capellico stia scemando!
Ah Sì? Ma che ti succede? Si sentono sempre meno battute e barzellette, meno cucù, meno foto mentre fai le corna a qualche ministro, e chiacchierate al telefono mentre altri capi di stato aspettano solo te, meno atti da messia, sempre più case da ricostruire, e gente insoddisfatta che gli danno del BUFFONE, del NANO, voci che chiedono il suo ritiro......ma perchè? Scusate!
Questo governo sta andando così bene, abbiamo tanti soldi nelle casse dello stato, la crisi? Ma quale crisi dice Giulietto "GIANBURRASCA" Tremmorti e chit'ha mmuorto!

Italiani, state tranquilli, silvio si rimettera presto, è solatnto un po' di stress da super lavoro, niente di che preoccuparsi, in fondo mica siamo in Giappone, dove muoiono di lavoro? Qui gli operai muoiono SUL posto di lavoro!
Tranquilli dunque, Silvio, il vostro Silvio tornerà presto e più in forma di prima, anche se a Viareggio, ha annullato la sua conferenza stampa, ed è dovuto uscire dal retro della sala comunale, come una zoccola (leggasi pantegana) raso ai muri, tra insulti e sberleffi, il vostro Silvio tornerà presto, lo assicura il suo medico perennemente in ritardo.....il Dott. BIANCONIGLIO!

Ma ora vi lascio, scusatemi, ma mi aspettano lo STREGATTO, IL CAPPELLAIO MATTO, ed il BRUCALIFFO, per la mia festa di buon non compleanno!