Quanto ce lo concediamo? Quante volte ci fermiamo per guardarci intorno? Davvero troppo poche credo. Ecco, dovremmo concederci un po' più tempo per rallentare. Purtroppo la vita è come una tratta di autostrada, dove la cineticità ci tratteggia la via in maniera triangolare, nascondendoci la bellezza del paesaggio che ci scorre accanto dal finestrino. Oggi credo di aver rallentato, e mi sono concesso uno sguardo fuori. Anche andando in macchina, ho mantenuto una velocità blanda, proprio perchè volevo vedere la campagna intorno a me. Ho visto la rigogliosità del verde nei campi, dei piccoli fiori gialli e lilla, che conferivano al panorama le cromie dei quadri di Vangog. Ho visto nettamente la vita di un paese, sempre uguale ma inevitabilmente sempre diversa, fatta di riti: il giornale, la pasta all'uovo ed il caffè al bar, i battesimi e la messa, oppure la passeggiata lungo il corso fino in piazza. Mi sono concesso una chiacchierata con mia Madre, e mai come oggi quella foto sulla lapide mi ha fatto male, mai come oggi mi è mancata la sua voce squillante e la sua risata. Ho gustato con estrema lentezza il mio caffè, il mio zucchero di canna e la mia acqua mentre sfogliavo il giornale e le notizie mi scorrevano sotto gli occhi. E poi che dire della musica in macchina e di quella che sto ascoltando adesso? La meraviglia dei ravioli fatti in casa da Rita, e la chiacchierata con mio Padre!
Dovremmo per quanto possibile, rallentare e guardare, scoprire e godere di ogni piccola cosa o sfumatura. Ad esempio ieri con Ra e Mirko, si parlava e ci si meravigliava di come le giornate si stiano allungando. Questa è una consuetudine che ci accompagna da trentacinque anni ormai, ma ieri, come dei bambini ci siamo ritrovati a stupirci di un fenomeno fenomenale che la natura ci regala dall'alba dei tempi. Rallentiamo.....osserviamo e meravigliamoci di quel che scorgiamo tra le linee di velocitá della nostra autostrada. Viviamo amici miei, viviamo.
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