Friday, April 05, 2013

ACTARUS

Il 4 aprile 1978, andava in onda in Italia la prima puntata di Goldrake, questo è un mio piccolo omaggio.

Conobbi Actarus che ero un ragazzo.
Mi è sempre sembrato un tipo strano, uno a cui importa poco di tutto e tutti. Sempre solitario, sempre più legato ai suoi cavalli che agli uomini, sempre da solo seduto sotto una quercia a suonare la sua malinconica chitarra. Sapete, uno di quei tipi che ....se cascasse il mondo, io mi sposto e continuo per la mia strada, al contrario degli altri membri della fattoria di Rigel.
E poi, Venusia innamorata di lui, lo si vedeva da un miglio lontani, anche se lei nagava ferocemente. E Mizar, che pendeva sempre dalle sue labbra, ma si sa, i ragazzini subiscono molto spesso il fascino dei tenebrosi. Soltanto io ero così diffidente verso di lui? Persino il dottor Procton, suo padre, aveva quasi un timore reverenziale verso di lui....ma chi era questo Actarus? Inutile dire che l'ho provocato di proposito più di una volta, ma lui non ha mai reagito, anzi, ha incassato perfino qualche pugno da me, ma non è servit
o a nulla.

Io mi trovavo al centro spaziale per i miei studi, una sorta di tirocinio, d'altronde avevo dato prova di capire l'argomento spazio/alieni. L'occasione si presento un giorno, anzi meglio, una notte. Ero intenzionato a scoprire cosa nascondesse quel ragazzo misterioso....così distaccato, quasi alieno? In fondo non somigliava neanche a suo padre! Insomma Lo seguii, e nella radura dietro la fattoria lo vidi, in piedi immobile come una statua di sale, scrutare il cielo e guardare la luna piena in maniera davvero sospetta. In realtà quella luna mise l'inquietudine anche a me, non l'avevo mai vista così grande, ma soprattutto mai tinta da un rosso così intenso, sembrava fosse bagnata di sangue!La disparazione si stagliò sul volto di Actarus, cosa accadeva? Perchè ebbe quella reazione? "NO! Questa volta non ve lo permetterò!" disse " non mi porterete di nuovo via tutto!" Io non capivo, con chi poteva avercela? Mentre me ne tornavo a letto immerso in questi pensieri, era ormai l'alba, e l'allarme del centro spaziale si intromise tra me e la strada da fare....Corsi già in uniforme, e salii sul mio T.F.O. mentre Proctor mi richiamava dalla radio, e sul mio radar apparii qualcosa, avevano una strana formazione, totalmente randomica, e sembravano davvero mezzi venuti fuori dalla mia fantasia, erano ufo.
Cercai di stabilire un contatto, ma l'unica risposta che ebbi fu il loro attacco, il mio non era un mezzo da combattimento come il mobile suit che pilotai precedentemente, per cui l'unica mossa in mio potere era quella di evitare i loro attacchi e di attirarli il più lontano possibile dal centro e dalla fattoria. Mi vidi perduto quando tra i loro laser, un ufo ben più grande si stagliò sul mio orizzonte, e mentre pensavo a come cercare di sfuggirgli, questo cambiò la sua forma in un orribile mostro rettiliforme! D'un tratto vidi il sole spegnersi su di me e dei rotori fatti di lame lacerare e distruggere i minidischi, raggi laser come fulmini disintegrarne altri, e poi si manifestò ai miei occhi......il più grande disco volante che potevano contenere i miei occhi. Ma c'era qualcosa di particolare in quel mezzo enorme, sembrava che nel disco fosse incastonato un enorme robot. Non emetteva suoni o rumori, sembrava quasi fosse immobile, mentre impercettibilmente ingaggiava battaglia con il mostro robotico. Cercava di tenergli testa in tutti i modi, finchè con voce metallica il nuovo ufo gridò "Goldrake, avanti!"la fusoliera che gremiva il busto del robot si aprì, lasciando uscire un corpo d'acciaio di 30 metri, che si scagliò contro il mostro urlandogli "Questa volta non vi permetterò di distruggere anche questo pianeta, vi fermerò! Alabarda spaziale!" E da gli alloggiamenti sulle sue spalle, le due lame incastonate si di esse si trasformarono in un enorme alabarda che il guerriero d'acciaio impugnava a due mani! Lottò tenacemente con il mostro e lo sconfisse grazie ad un raggio laser che scaturì dalle grandi corna gialle , ma per me non era finita, l'ultima formazione di minidischi rimasti mi era alle calcagna e venni colpito dai loro laser. Cominciai ad avvitarmi avvicinandomi inesorabilmente al suolo, quando l'enorme mano del robot mi afferrò, e con l'altra distruggeva i moscerini che gli davano fastidio, fu allora che li vidi. Scrutando nella cabina di pilotaggio incastonata nella bocca del robot, c'era lui, con un uniforme da guerriero alieno, con un casco che celava il suo viso, ma lasciava spazio all'altezza degli occhi, ed essi io vidi.....avevo già visto quegli occhi tristi e consapevoli, duri e dolci allo stesso tempo. Gli occhi di chi ha vissuto su di se guerra distruzione e morte, gli occhi di chi ha il coraggio ora, di porsi tra il male e gli innocenti da difendere, quelli erano gli occhi di Actarus!

Da allora combattiamo una guerra senza quartiere contro gli invasori della nebulosa di Andromeda, gli abitanti della stella Vega. Aiuto Actarus con il mio spacer 2, e niente può fermarci finchè lottiamo uniti con lo scopo di difendere il pianeta terra. Actarus non può e non vuole perdere la sua casa su questa terra, dopo aver perso la sua natale stella Fleed, perciò combatte e combattiamo per la libertà, per la sopravvivenza!

Così conobbi Actarus, dimenticavo, io sono Koji Cabuto, o se preferite Alcoor.

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