Sunday, October 04, 2009

E' la prima volta che mi trovo a fare qualcosa di così solitario e liberatorio, è la prima volta che mi concedo una passeggiata con i miei pensieri e la mia musica. Guardare la mia città con occhi differenti, con orecchie impegnate ad ascoltare musica, mentre osservo le facce di coloro che mi passano davanti, e cerco di immaginare i loro pensieri senza però trovare risposta, e provare disappunto, rabbia, a tratti invidia, ma anche consapevolezza, fermezza d'intenti,e voglia di ricominciare da parte mia, fino ad arrivare davanti al mare, al mio mare, di cui ho voluto privarmi questa estate, quasi come un passaggio forzato da un presagio, volutamente, mentre le mie dita pigiano i tasti del cellulare e mantengono i miei pensieri solidi evitando di farli sparire, il vento freddo mi sferza il viso, le onde davanti ad i miei occhi si increspano come i miei pensieri,aggrovigliandosi in un gomitolo di come e perchè, il mio umore è mutevole come la marea, anzi, direi che è mutevole più che mai ed i miei occhi invidiano il volo delle nuvole, placido e lento, e quel che per me ora rappresentano e ricordano. Questa è la vita? L'incertezza è vivere? Riprendo il cammino, poiche ora è la sola certezza che ho.

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