pensieri parole......opere e omissioni.....vivere sempre in linea retta,permettendosi sovente qualche sbandata
Monday, June 29, 2009
strisciano i passi a terra, piedi mai fermi che tracciano i colori della musica, movimenti fluidi che sembrano quasi ricreare il movimento dell'acqua, cineticità pura, come se la musica venisse da dentro, e non potendola comandare, ballare, e ballare in quel modo sia l'unico sistema per dare sfogo, usare in sincrono passi e voce, fine, alta, capace di toccare corde che sono quasi impercettibili, e la voglia, infinita di saper usare gambe e piedi in quel modo, sana invidia di chi non riuscirà mai e poi mai, poichè non hai lo stesso suo ritmo nel sangue, lo chiamavano il Re del Pop, ed ora di lui ci rimane soltanto la sua musica ed i suoi balli scopiazzati da tutte le nuove cenerentole del pop, che sciacalleranno su quel che era il terreno del Re.
Di lui cosa ci resterà dicevo?
forse neanche la sua musica e i suoi passi, di lui rimarranno le stranezze, le accuse, le ignominie, le cattiverie, l'essere considerato un mostro, un freak, uno spostato, un rinnegato, un finto nero, un insoddisfatto che aveva tutto e non aveva niente, uno che la propria infanzia non l'ha mai vissuta e perciò in fondo in fondo non è mai cresciuto, perchè magari crescere sarebbe stato diventare come suo padre, lui che padre lo è stato ma in realtà non lo è stato mai.
Un eterno Peter Pan, sempre in cerca della sua ombra, così sicuro sulla scena, tanto che più che dominarla, riusciva a piegarla ai suoi voleri, eppure così tremendamente insicuro della sua vita, quasi ad averne paura!
così se ne va uno dei Re del nostro mondo, perchè forse per essere Re, non bisogna avere ricchezze e sfarzo, ma semplicemente vuol dire avere la capacità di smuovere le masse, vuol dire avere un regno e dei sudditi, e lui ne aveva milioni.
Questi pensieri li scrive un fan, o magari come ho detto un suddito, una persona che è sempre andata al dilà della facciata, che ha sempre visto il talento espresso, in maniera impeccabile, che ha sempre visto il Re nei suoi momenti migliori, e poco importa quel che dice tutto il resto del mondo, quel che conta, che incanta è quel passo, quel passo così magico da sembrare extra terrestre, quel passo che viene dalla luna, e ora alla luna torna....
IL RE E' MORTO.....EVVIVA IL RE!
SMOOTH CRIMINAL
Per non dimenticarti.....
Tuesday, June 23, 2009
A VOLTE...
A volte, la pioggia cade fitta e non ci bagna.....
A volte il vento soffia e non ci asciuga.....
A volte piove anche quando non dovrebbe, bagnandoti a fondo nell'anima.....
A volte quando vorresti che la pioggia ti fradici, non pioverà mai....
A volte mi sento come la pioggia d'estate, fastidiosa ma utile....
A volte la pioggia è come l'amore, non la vuoi ma ti serve....
A volte la pioggia fa male, ma dall'acqua nasce la vita, e allora anche un temporale devastante fa nascere la vita sulla terra, e gli uomini si chiedono da dove venga e dove va, senza mai trovare risposta a questo perchè, e la vita è piena di perchè, ed è bella proprio per questo.
A volte vorrei gridarlo al mondo.....ma forse è meglio se me lo tengo per me....magari ancora un po'....
In questa terra,
dove tutto è fermo,
niente più si muove;
abbiamo visto cosa dure da capire
e se non riesci a dare un senso
alle cose che hai vissuto
la memoria svanirà.
Qui l'inverno
è freddo e lungo
e sembra senza fine
dove il caldo
tarda sempre ad arrivare.
C'hanno preso i nostri sogni
con i sogni dei nostri padri
e non ce li daranno più.
A volte..
La Pioggia Cade fitta e non ci Bagna
Il Vento Soffia forte e non ci Asciuga
E il Sole non lo vedi ma sai che c'è.
E Alla fine
noi cosa siamo
solo vecchi e piante;
siamo alberi in un bosco di betulle,
con le nostre forti braccia
e le radici ben piantate
in una terra di dolore.
E noi
siamo rimaste sole a ricordare;
fiere, pronte a testimoniare
con i nostri grandi cuori
per i giorni che verranno
e non dimenticare mai.
A volte..
La Pioggia Cade fitta e non ci Bagna
Il Vento Soffia forte e non ci Asciuga
E il Sole non lo vedi ma sai che c'è.
CINQUE
Io non so se mai si avvererà
uno di quei sogni che uno fa
come questo che
non riesco a togliere dal cuore
da quando c'è...
forse anche questo resterà
uno di quei sogni che uno fa
anche questo che
sto mettendo dentro a una canzone
ma già che c'è-intanto che c'è
continuerò-a sognare ancora un po'...
Sarà sarà l'aurora
per me sarà così-come uscire fuori
come respirare un'aria nuova
sempre di più-e tu e tu amore
vedrai che presto tornerai
dove adesso non ci sei.
Forse un giorno tutto cambierà
più sereno intorno si vedra
voglio dire che
forse andranno a posto tante cose
ecco perché
ecco perché-continuerò
a sognare ancora un po'
uno dei sogni miei...
quello che c'è in fondo al
cuore non muore mai
se ci hai creduto una volta
lo rifarai
se ci hai creduto davvero
come ci ho creduto io...
sarà sarà l'aurora
per me sarà cosi
sarà sarà di più ancora
tutto il chiaro che farà...
Saturday, June 20, 2009
PARABOLE, VERITA', CONSUMISMO ED EREDITA'
Come consuetudine, giornalmente faccio il giro dei miei blog preferiti, linkati sul mio, leggendo osservando, emeditando, e proprio l'altro giorno, sul blog del mio amico Tencar, ho trovato qualcosa che in questi giorni, tumultuosi, caldi, e fatti di festini sessuali con ragazze poco più che maggiorenni, ma molto più che minorate.....mentali, con un Papa Papi, trogolo di ignoranza e vizio, ha stemperato tutto ciò, regalandomi qualche sana risata, e buon umore, credo che sia tratto da qualcosa scritta da Rocco Tanica, tastierista di "Elio e le storie tese", ma soprattutto grande umorista.
Perciò con il benestare di Tencar propongo sul mio piccolo spazio, un po' di buon umore.
DAL BLOG DI TENCAR.....
Un uomo aveva due figli.
Il primo era mite, parsimonioso, rispettoso dell’autorità
L’altro iracondo, spendaccione, irriverente
Un giorno, sentendosi prossimo alla fine e non volendosene andare prima di avere sistemato la questione dell’eredità
Quell’uomo chiamò i figli al suo capezzale e disse loro :
“Sentendomi prossimo alla fine e non volendomene andare prima di avere sistemato la questione dell’eredità
Vi ho chiamati al mio capezzale.“
Il figlio buono, con la consueta mitezza, parsionia e rispetto dell’autorità disse :
“Padre, hai un gran bel capezzale!“
L’altro si erse in un moto di infinita superbia e disse :
“Merda, piscia, figa e vaffanculo, vecchio scemo!“
Il padre proseguì :
“Così dispongo.
A uno di voi lascio la casa, i poderi, il bestiame e tutto ciò che posseggo.
Scenda la mia benedizione su di lui e la sua discendenza fino alla quarta generazione.
Nulla vada all’altro, se non il mio biasimo.“
Il primo figlio replicò :
“Sono certo io il destinatario del tuo lascito
E mio fratello la carne che maledici.“
E l’altro :
“Del tuo sepolcro faccio la mia cloaca
Delle tue maledizioni giacilio per scrofe
E per inciso
Merda, piscia, figa e vaffanculo!“
Quindi prorose in un osceno rumore foriero di miasmi infernali.
Il figlio buono avvampò di sdegno
Si levò in piedi
E gridò :
“Padre, Padre!
Sono dunque io il prescelto?“
“Certo che sì - rispose -
non gli lascio un cazzo
A quello stronzo di tuo fratello…“
E morse.
Perciò con il benestare di Tencar propongo sul mio piccolo spazio, un po' di buon umore.
DAL BLOG DI TENCAR.....
Un uomo aveva due figli.
Il primo era mite, parsimonioso, rispettoso dell’autorità
L’altro iracondo, spendaccione, irriverente
Un giorno, sentendosi prossimo alla fine e non volendosene andare prima di avere sistemato la questione dell’eredità
Quell’uomo chiamò i figli al suo capezzale e disse loro :
“Sentendomi prossimo alla fine e non volendomene andare prima di avere sistemato la questione dell’eredità
Vi ho chiamati al mio capezzale.“
Il figlio buono, con la consueta mitezza, parsionia e rispetto dell’autorità disse :
“Padre, hai un gran bel capezzale!“
L’altro si erse in un moto di infinita superbia e disse :
“Merda, piscia, figa e vaffanculo, vecchio scemo!“
Il padre proseguì :
“Così dispongo.
A uno di voi lascio la casa, i poderi, il bestiame e tutto ciò che posseggo.
Scenda la mia benedizione su di lui e la sua discendenza fino alla quarta generazione.
Nulla vada all’altro, se non il mio biasimo.“
Il primo figlio replicò :
“Sono certo io il destinatario del tuo lascito
E mio fratello la carne che maledici.“
E l’altro :
“Del tuo sepolcro faccio la mia cloaca
Delle tue maledizioni giacilio per scrofe
E per inciso
Merda, piscia, figa e vaffanculo!“
Quindi prorose in un osceno rumore foriero di miasmi infernali.
Il figlio buono avvampò di sdegno
Si levò in piedi
E gridò :
“Padre, Padre!
Sono dunque io il prescelto?“
“Certo che sì - rispose -
non gli lascio un cazzo
A quello stronzo di tuo fratello…“
E morse.
Tuesday, June 16, 2009
MY GENERATION
oggi riguardavo su sky, unico vero panorama televisivo degno di nota, "due sul divano" bella trasmissione di cabaret, dove si alternano alcuni tra i comici migliori del nostro paese, in questa puntata si trovavano la mitica Paola Cortellesi, e il Trio Medusa, noti cultori del pop nostrano, e veri divoratori di cartoni animati e telefilm trasmessi nella nostra infanzia, ma soprattutto capaci di ironizzare sui nostri prodotti preferiti divorati da bambini.
Qui parlano proprio dei nostri cartoni animati, quelli che ci trascinavano in un mondo fantastico, dove le cose e la vita erano differenti, dove era ben netto chi erano gli eroi, dove era netta la distinzione tra bene e male, dove il bene doveva trionfare sempre e comunque, che in tanti hanno cercato di censurarci e vietarci, mentre oggi ci sono dei prodotti per bambini, che non fanno altro che inebetire i nostri piccoli ripetendo concetti anche duecento volte in un episodio, dove gli eroi non sono più uomini che lottano per il bene ma trottole, carte e scarafaggi! E' incredibile!
Comunque guardate questo filmato e divertitevi come mi sono divertito io....
Qui parlano proprio dei nostri cartoni animati, quelli che ci trascinavano in un mondo fantastico, dove le cose e la vita erano differenti, dove era ben netto chi erano gli eroi, dove era netta la distinzione tra bene e male, dove il bene doveva trionfare sempre e comunque, che in tanti hanno cercato di censurarci e vietarci, mentre oggi ci sono dei prodotti per bambini, che non fanno altro che inebetire i nostri piccoli ripetendo concetti anche duecento volte in un episodio, dove gli eroi non sono più uomini che lottano per il bene ma trottole, carte e scarafaggi! E' incredibile!
Comunque guardate questo filmato e divertitevi come mi sono divertito io....
SONO COME ME, MA NON PARLANO CON ME
Salve amici, analizzate bene queste parole, ed il testo che troverete sotto, insieme a video e musica, sto parlando di "quelli che ben pensano" di Frankie Hi NRG mc, forse l'unico vero rapper nostrano, che non ha nulla da condividere con quel pirla di Fabri Fibra, e quel cerebroleso di Mondomarcio, basta sentire i nomi di sti due, comunque sto divagando, il concetto è questo, mi trovavo in macchina, e la mia radio mi rimanda queste note e parole, e forse per la prima volta le ho ascoltate davvero, e benchè sia una canzone di qualche annetto fa, rispecchia in pieno quella che è l'Italia di oggi, monopolizzata nell'informazione e nella vita, dove quelli che ben pensano fanno i loro porci comodi, e noi, popolino, ci accontentiamo delle briciole lasciando loro la gran parte della torta, e con piccole poche cose, come la macchinetta lucida e perfetta, la parabola sul tetto, e le paturnie che ci rilasciano endorfine, ci facciamo scorrere tutto addosso! E' il momento di risvegliarsi, e riprenderci la nostra vita, perchè quella che ci stanno cucendo addosso non mi piace più da un pezzo!
QUELLI CHE BEN PENSANO
Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo, il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro, nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro: niente scrupoli o rispetto verso i propri simili perchè gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili. Sono tanti arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti, sono replicanti, sono tutti identici guardali stanno dietro a machere e non li puoi distinguere. Come lucertole si arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano. Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno, spendono, spandono e sono quel che hanno.
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
...e come le supposte abitano in blisters full-optiona, con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland, vivon col timore di poter sembrare poveri, quel che hanno ostentano e tutto il resto invidiano, poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono: parton dal pratino e vanno fino in cielo, han più parabole sul tetto che S.Marco nel Vangelo e sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano tra l'asfalto e i pargoli, medi come i ceti cui appartengono, terra-terra come i missili cui assomigliano. Tiratissimi, s'infarinano, s'alcolizzano e poi s'impastano su un albero, boom! Nasi bianchi come Fruit of the Loom che diventano più rossi d'un livello di Doom...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Ognun per se, Dio per se, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli. Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv, che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS, incubi di plastica che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara ma l'unica che accendono è quella che dà loro l'elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
QUELLI CHE BEN PENSANO
Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo, il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro, nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro: niente scrupoli o rispetto verso i propri simili perchè gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili. Sono tanti arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti, sono replicanti, sono tutti identici guardali stanno dietro a machere e non li puoi distinguere. Come lucertole si arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano. Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno, spendono, spandono e sono quel che hanno.
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
...e come le supposte abitano in blisters full-optiona, con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland, vivon col timore di poter sembrare poveri, quel che hanno ostentano e tutto il resto invidiano, poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono: parton dal pratino e vanno fino in cielo, han più parabole sul tetto che S.Marco nel Vangelo e sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano tra l'asfalto e i pargoli, medi come i ceti cui appartengono, terra-terra come i missili cui assomigliano. Tiratissimi, s'infarinano, s'alcolizzano e poi s'impastano su un albero, boom! Nasi bianchi come Fruit of the Loom che diventano più rossi d'un livello di Doom...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Ognun per se, Dio per se, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli. Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv, che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS, incubi di plastica che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara ma l'unica che accendono è quella che dà loro l'elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Tuesday, June 02, 2009
IL ROMANZO DEL CORAGGIO
Salve a tutti amici lettori e amiche lettrici, come spesso accade vi parlerò di un fumetto che ho letto qualche giorno fa, ma non si tratta di super eroi, anche se il suo autore è un mostro sacro del genere. Anzi per correggere il tiro posso dire che si tratta di un ottimo romanzo, illustrato da dei disegni a matita, senza chine colori o ritocchi con photoshop, pura e semplice grafite!
Insomma sto parlando di una storia che mi ha consigliato il mio amico Lorenzo, come al solito, che tratta la tragedia della seconda grande guerra, e dei campi di sterminio nazisti, visti dagli occhi di un bambino, che viene separato dalla famiglia, e che scampa l'eccidio e l'olocausto, grazie al suo talento di disegnatore, che tanto piaceva ai suoi aguzzini.
Il tutto ambientato nel ghetto di Varsavia, tra fame e dolore, dove la popolazione Ebrea era costretta a subire le angherie e gli abusi, il giovane "Yossel" questo il nome del protagonista della storia, cerca di sfuggire al dolore, usando la propria fantasia, inventando avventure dei suoi eroi preferiti, che lo portavano ad abbandonare le cruda realtà, finche non viene separato dalla sua famiglia, ed in cuor suo sa che non li rivedrà più, ed il tormento e l'angoscia lo accompagnano fino all'incontro con il giovane Mordecai, capo di una fazione di ribelli, che lo prende sotto la sua ala protettrice, ed insegna lui il valore della lotta e della libertà!
Autore del tutto come dicevo poco sopra è Joe Kubert, polacco d'origine, ma americano d'adozione, comincia la sua carriera nei comics, nei primi anni 40, all'età di 12 anni, la sua carriera decolla subito, Joe disegna tutti i più grandi super eroi di Marvel e DC, fino a che nella metà degli anni 80, fonda la sua scuola di fumetto, la Joe Kubert School da cui sono usciti alcuni tra i più grandi cartoonist del mondo, tra cui i suoi due figli Adam ed Andy.
Al dilà dell'autore, consiglio questo splendido fumetto a tutti, è uno spaccato di vita reale, di dolore e redenzione, quasi autobiografico, è davvero un piccolo gioiello,vale anche solo per le matite incantate dell'autore, insomma davvero consigliato!
Monday, June 01, 2009
GESTI ATLETICI...
cari amici, come il filmato mostrerà, non imitate la persona del video, lui è uno stuntman, un vero professionista della caduta, godetevi lo show!
questi amici miei sono attimi, momenti di gloria che accadono soltanto una volta nella vita.....
questi amici miei sono attimi, momenti di gloria che accadono soltanto una volta nella vita.....
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