Friday, August 07, 2009

Wednesday, August 05, 2009

SERPE IN SENO?

TRATTO DAL SITO DI REPUBBLICA, INTERVISTA DI BARBARA BERLUSCONI PER VANITY FAIR



ROMA - "Non credo che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata". Barbara Berlusconi, intervistata da Vanity Fair, interviene così sulle vicende che, da mesi, tirano in ballo il premier. Dall'ormai famosa festa a Casoria alle registrazioni di Patrizia D'Addario. Nella lunga intervista, che il settimanale dedica alla primogenita di Veronica Lario e Silvio Berlusconi dopo la nascita del secondo figlio, Edoardo, la 25enne non mostra reticenze. Neanche sulla gestione del patrimonio paterno: "Se mio padre sarà giusto non ci saranno lotte".

La morale. Si parte dalla stratte attualità e dal rapporto tra politica e morale. "Penso che una società esprima un senso della morale comune - dice Barbara -. I rappresentanti politici che sono chiamati a ben governare, a far prosperare la comunità, sono anche tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime, possibilmente a elevarli". Da questo discende la convinzione che chi è chiamato ad amministrare lo Stato non può tracciare un solco tra i comportamenti pubblici e quelli privati.

La festa di Noemi. La 25enne, poi, si dice "stupita" per le 'attenzioni' del padre verso Noemi Letizia. "La mia storia - spiega Barbara Berlusconi - è quella di una ragazza che ha vissuto la sua giovinezza in modo sereno e normale. Non ho mai frequentato uomini anziani. Sono legami psicologici di cui non ho esperienza".

E quanto al divorzio dei genitori, parla di un forte dolore e del desiderio di sostenerli entrambi: "Il dolore è grande, un valore e una realtà si stanno sgretolando. Più forte è il senso dell'unione familiare che uno ha, e nel mio caso è molto forte, più si amplifica la delusione. Ma almeno noi fratelli stiamo vivendo questo momento in età consapevole. Voglio essere vicina a entrambi i miei genitori, perchè quello che non traspare all'esterno è che la loro sofferenza è profonda e tocca entrambi". E' quando le si chiede se si tratta della fine di un grande amore, replica decisa: "Sono sicura che lo sia stato per la mamma".

La polemica su Franceschini. Barbara Berlusconi torna, minimizzandola, su una polemica prelettorale: il segretario del Pd Dario Franceschini attaccò Berlusconi, chiedendo a chi gli stava intorno: 'Fareste educare i vostri figli da un uomo come lui?. "Non è un episodio che ritengo grave o insultante e non credo che Franceschini ce l'avesse con noi - risponde Barbara che ai tempi si schierò con il padre - Credo che parlasse di identità culturali diverse".

Solo un accenno sulla delicata questione dell'enorme patrimonio del Cavaliere. E sul ruolo dei figli del primo matrimonio (Marina e Piersilvio) e quelli avuto dalla Lario. "A oggi non c'è nessuna lotta. E, se mio padre è uomo giusto ed equo, non ce ne saranno nemmeno in futuro" taglia corto Barbara. Che, nell'immediato, non esclude un futuro nell'editoria, alla Mondadori.

La precisazione. In serata il comunicato di Barbara Berlusconi. "A proposito dell'intervista che ho rilasciato a Vanity Fair, desidero che le mie risposte non vengano strumentalizzate ed estrapolate dal contesto in cui si trovano perché altrimenti rischierebbero di assumere un significato che invece non hanno e non devono avere. Il tono e il contesto dell'intervista erano infatti di affetto verso mio padre di cui ho grande stima sia come padre sia come politico".


La domanda ora è......Barbara è una ragazza che nonostante sia figlia del presidente critica giustamente le mancanze del padre come uomo politico, oppure per Silvio è una serpe covata in seno?
Certo mi viene da dire da persona corretta che le denunce della figlia del premier siano giuste, poichè la condotta morale soprattutto di quest'ultimo è davvero da condannare, e qualunque altro esponente politico, di qualunque altra nazione, dopo tutti questi scandali, si sarebbe dimesso di corsa! Ma sicuramente in tanti avranno da ridire sulla denuncia fatta dalla ragazza, primo su tutti il buon Silvio. Certo è anche che col suo governo l'Italia sta andando a rotoli, e questi sono dati certi, la mancata ricostruzione dell'Aquila, e non fidatevi di quel che dicono giornali e telegiornali, perchè tanto sono tutti suoi, ma cercate in rete la vera informazione, o ultima magagna su tutte? La richiesta della lega della gabbia salariale, ovvero, regredire gli stipendi di coloro che vivono a sud! Tra cui entreremo anche noi abruzzesi!



MA SVEGLIATEVI CAZZO!

Friday, July 31, 2009

GRAZIE COCCO

No! Non è un espressione di Wolverine, ma è un ringraziamento al mio amico Claudio Cocco, che mi ha fatto conoscere un nuovo tipo di musica, ed un ottimo gruppo che la interpreta, sto parlando della Dave Matthews Band.
STONE soprattutto, ,è davvero un pezzo pieno di significato, che ora io, con il permesso del Cocco, dedico a chiunque voglia leggere ed ascoltare......




The stone

The stone by the dave matthews band

Ive this creeping, suspicion that things here are not as they seem.
Reassure me, oh why do I feel as if Im in too deep.
Now Ive been praying, for some way to show them Im not what they see.
Yes I have done wrong, but what I did I thought needed be done, I swear.

Oh, unholy day, if I leave now I might get away.
Oh but this weighs on me, as heavy as stone and as blue as I go.

I was just wondering if youd come along.
Hold up my head when my head wont hold on.
Ill do the same if the sames what you want,
If not Ill go, I will go a long...

..long way, ah, from that fools mistake.
And now forever pay, no run, I will run and Ill be ok.

I was just wondering if youd come along.
Hold up my head when my head wont hold on.
Ill do the same if the sames what you want,
But if not Ill go, I will go a long...

...long way, to bury the past for I dont want to pay.
Oh how I wish, this, to turn back the clock and do over again.

Now Im hust wondering if youd come a-long.
Hold up my head when my head wont hold on.
Ill do the same if the sames what you want,
But if not Ill go, Ill go alone.

I need so, to stay in your arms, see you smile, hold you close.
And now it weighs on me, as heavy as stone and of bone chilling cold.

I was just wondering if youd come a--long.
Tell me you will.


La pietra

Ho questo strisciante sospetto che le cose non sono come sembrano
Rassicurami perché mi sento come se fossi troppo in profondità
Ho pregato di trovare un modo per mostrare loro
che io non sono quello che vedono
Sì, io ho fatto degli errori ma quello che ho fatto pensavo fosse necessario
Giuro su quel maledetto giorno
Se io oradevo sopportare questo peso su di me
Pesante come pietra e come il blu verso il quale sprofondo

Mi chiedevo solo se ci metterai tempo ad arrivare
Per sorreggere la mia testa, quando la mia testa vuole andare giù
Farò quello che tu desideri
Se andrò
Andrò da solo
Ho tanta strada da fare
Da quel folle errore che ora pago per sempre

No, correrò
Correrò e starò bene
Mi chiedevo solo se ci metterai tempo ad arrivare
Per sorreggere la mia testa, quando la mia testa vuole andare giù
Farò quello che tu desideri
Se andrò
Andrò da solo
Desidero che sia così
Per rimanere tra le tue braccia vederti sorridere tenerti stretta

E pesa su di me
Pesante come pietra e come ossa gelate
Mi chiedevo solo se ci metterai tempo ad arrivare
Dimmelo

Dave Matthews Band

Tuesday, July 28, 2009

VOGLIA DI GRIDARE!

La riascoltavo stasera mentre tornavo a casa in macchina, e mi sono reso conto di avere anche io tanta voglia di gridare, magari solo per sfogarmi di tante cose che girano in maniera sbagliata adesso, gridare per scaricarsi, qualunque cosa, ma poi ho riascoltato bene le parole della canzone di Daniele Silvestri, e devo dire che ha pienamente ragione, e dovremmo contenerci, ma la voglia di gridare comunque rimane......


Vorrei che tu partissi con un tempo house
che iniziasse con via e che finisse con ciao
nessun bisogno di una melodia
devi solo ricordarti di partire quando dico via
Adesso ci vorrebbero le note basse
sono quelle che trascinano e che spaccano le casse
niente di difficile, fai solo così
la, la, sol, si

Allora, gli anni ottanta sono ormai finiti
sono stati noiosi come i loro miti
di una cosa sola noi non siamo stanchi
di una buona chitarra... una chitarra funky

Ti è mai venuto in mente che a forza di gridare
la rabbia della gente non fa che aumentare
la forza certamente deriva dall'unione
ma il rischio è che la forza soverchi la ragione

Immagina uno slogan detto da una voce sola
è debole, ridicolo, è un uccello che non vola
ma lascia che si uniscano le voci di una folla
e allora avrai l'effetto di un aereo che decolla

La gente che grida parole violente
non vede, non sente, non pensa per niente

Non mi devi giudicare male
anch'io ho tanta voglia di gridare
ma è del tuo coro che ho paura
perché lo slogan è fascista di natura

Quando applaudi in un teatro, quando preghi in una chiesa
quando canti in uno stadio oppure in una discoteca
Sei tu quello che canta, è il tuo fiato che esce
ma il suono intorno è immenso e cresce, cresce

Il numero è importante, dà peso alle parole
per questo tu ogni volta prima pensale da sole
e se ci trovi il minimo indizio di violenza
ricorda che si eleverà all'ennesima potenza

La gente che grida parole violente
non vede, non sente, non pensa per niente

Non mi devi giudicare male
anch'io ho tanta voglia di gridare
ma è del tuo coro che ho paura
perché lo slogan è fascista di natura

Non mi devi giudicare male
anch'io ho tanta voglia di gridare
ma è del tuo coro che ho paura
perché lo slogan è fascista di natura

Va bene adesso controlliamo se ricordi la fine
quando dico ciao stacca tutte le spine
ciao
no, no, non ci siamo capiti
ho detto controlliamo se ricordi la fine
quando dico ciao stacca tutte le spine

no, no, non è questo che intendevo
ho detto controlliamo se ricordi la fine
quando dico ciao stacca tutte le spine
ciao
va beh, ma allora
allora niente
ma è del tuo coro che ho paura
ho detto controlliamo se ricordi la fine
ciao

Thursday, July 23, 2009

ACCADE DAVVERO...

Ora vi racconto una storia, ma non una storia inventata, ma un fatto accaduto davvero, userò un linguaggio e delle descrizioni un po' laconiche, ma la storia risponde a verità.

Diciamo che ci sono tre amici, che si vedono una sera, e tra una chiacchierata ed un paio di birre, in una caldissima sera d'estate, decidono, per rinfrescarsi un po' di andare a mangiare una fresca fetta di anguria. Detto fatto.
In macchina sul lungomare pescarese, fino all'altezza del liceo artistico, poichè in zona c'è l'ormai antico chiosco del cocomeraio.
Li ancora qualche chiacchiera, un aneddoto, altre risate, finchè, data l'ora e l'impegno del lavoro per la mattina seguente, i tre decidono di ritirarsi. Mentre si alzano dal tavolo, un tizio, diciamo sulla quarantina, dal tavolo dietro il loro, fa ad uno dei tre:

-scusa, ma di dove sei?-
e l'altro:

-di Pescara, perchè?-
incuriosito, dato che l'accento dialettale dei tre, era inequivocabilmente pescarese.

Sempre il tizio seduto:
-ssà maje a Pescara nin vva bbone!-

premettiamo che il ragazzo pescarese, indossava una maglia di una tifoseria di calcio, prendiamone una a caso, diciamo la maglia dei tifosi del roccacannuccia

il ragazzo con la maglia insolita risponde:
-aaaah! Questa? Si, l'ho presa in vacanza......-

e l'altro, senza far neanche finire la frase al ragazzo:
-non me ne frega un cazzo di dove li sì pijate, nghe ssa maje pe Pescara nin ci pu jie!-

il ragazzo guarda il tizio e quelli seduti con lui, poi gli altri due, fa spallucce e se ne vanno.

Ora la domanda è questa; ma se davvero ci fosse stato dentro quella maglia, un vero tifoso del roccacannuccia, tra i tre, e d i tizi seduti con l'importunatore sarebbe scoppiata per certo una rissa! Che tutti poi avrebbero letto l'indomani sul giornale, reputando Pescara una città violenta e schifosa, e ancora tutti avrebbero lamentato la pericolosità dei tifosi di calcio, inseriti in gruppi organizzati, che di andare allo stadio per assistere ad una manifestazione sportiva non gliene può fregare di meno, dato che loro allo stadio ci vanno per creare casini, insomma un circolo vizioso fatto di stupidaggini e violenza!
Naturalmente tutti ci lamentiamo, ma non ci si impegna mai a ceracre di cambiare le cose, sotto naturalmente la gran colpa delle forze dell'ordine, che sono più interessate a fare multe per chi parcheggia in divieto di sosta, che cercare di sedare queste persone che disturbano gli altri, per le cazzate, per la pura voglia di cercare il pretesto per litigare!

Insomma è davvero assurdo!

Wednesday, July 22, 2009

Questo per me è uno strano periodo, buio e particolarmente brutto, e mi riferisco in maniera particolare, al fatto che non riesco ad esprimere correttamente, i pensieri che mi passano per la testa. A volte vorrei dire, esprimere certi concetti e sensazioni, e puntualmente le mie parole non sono quelle che avevo in mente, magari, facendo alterare chi mi sta vicino. Oppure tante volte, adopero un tono sbagliato per qualcosa che vorrei dire con un altro, non riesco a farmi capire.....insomma in soldoni, non so che cosa stia accadendo, non ho mai avuto così tanta confusione in testa come adesso, razionalmente questo non va bene, ed io non so come porvi rimedio al momento.

Spero che questa fase sparisca presto, lasciando di nuovo spazio a quel che sono di solito.

Tuesday, July 14, 2009

PARAFRASI

Stamattina mentre ero al lavoro, mi arriva puntuale, il solito messaggio di mio cugino Manuel, sapete, le promozioni Wind che ti fanno mandare i messaggi gratis?
Ecco, lui manda lo stesso messaggio a tutti i suoi numeri Wind, tra cui c'è anche il mio, ma quello di stamane aveva un gusto particolare, è una di quelle parafrasi della vita, che ti fanno riflettere, e pensare, ed io, in questo suo pensiero, che non si sa se sia il testo di una canzone, o qualcosa scritto da un vero scrittore, o magari da qualcuno come noi, mi sono perso, e confrontato, ed ora ve lo porgo.

"Sono un centravanti di mestiere, e oggi bisogna vincere. da tre giornate non segno perchè mi si è ristretta la porta:
succede a tutti e succede sempre.....quando non gira, non gira niente!

Sono un centravanti di mestiere, è ormai la mezz'ora e non ho visto una palla decente, ma non mi arrendo, perchè non sto giocando per i soldi e per la stampa, ma per la maglia e per la curva che ancora canta e non si stanca.
Sono un centravanti di mestiere, la difesa avversaria mira alle caviglie; Quando sei un pericolo ti prendono le misure e ti raddoppiano le marcature.
Perchè quando vuoi far bene, ci si mettono in tanti a non farti andare avanti!

-FINE PRIMO TEMPO-

Nello spogliatoio il Mister è sul filo del rasoio, la sua panchina è a rischio, e ci dice:
"dobbiamo lottare tutti insieme, i problemi non si risolvono da soli"
ma io so che a me sta chiedendo la differenza, perchè soltanto il goal vale la mia presenza.
Sono un centravanti di mestiere!

-E' LA RIPRESA-

niente da fare non si sfonda, spalle girate gioco di sponda, così come la vita, non l'ho ancora capita.......MA ORA SONO ENTRATO IN PARTITA!

Monday, July 13, 2009

QUESTIONI DI GENUINITA'


Ieri è stata una giornata particolare, nata dalla voglia di vedere mio fratello, mia cognata ed i miei nipoti, per questo mi trovavo in quel di Pennadomo, piccolo paese montano del chietino, posto su di un altura che domina il lago di Bomba, un paese piccolissimo fatto di verde e semplicità, fatto di balconi fioriti, pochissime parabole sui tetti, e di chiavi fuori dalla porta, sinonimo di tranquillità, ed ospitalità, un paese dove tutti conoscono tutti, e quando arriva un forestiero, come nel mio caso, viene subito riconosciuto come tale, e viene trattato con gentilezza e cordialità. Ho scritto tutto ciò seduto in piazza, su di una panchina all'ombra, ad ascoltare il cinguettio degli uccelli, il frinire delle cicale, e lo scroscio rilassante dell'acqua della fontana in piazza. Sapete, non penso che riuscirei a vivere in un posto così tranquillo ed isolato, a volte mi sta troppo stretto anche Città Sant'Angelo come paese, scotto da pagare a chi è vissuto per 26 anni quasi al centro della città! Ma se mi guardo bene intorno, posso capire perchè mio fratello e mia cognata abbiano deciso di far crescere quì i propri figli, è questione di genuinità! Di qualità della vita credo, senza caos, senza smog, pochi computer che ti comandano la vita, vecchi rimedi per ogni cosa, tradizioni che continuano ad essere tramandate, ed i bambini, fanno i bambini, si comportano come tali, giocano insieme in piazza, e cresceranno insieme in un percorso unificato, e differenziato soltanto dalle proprie famiglie, tirando le somme dico.....cresceranno bene! Ok, ora torno in casa, ma prima voglio dissetarmi a quest'acqua pura, donata dalla montagna, non inquinata dalla bramosia dell'uomo, ciao a tutti.

Saturday, July 11, 2009

CAP, E THOR



A volte vorrei essere risoluto e generoso come Cap, a volte vorrei essere forte come Thor, il dio del tuono, e forse per un po' ieri sera, mi sembrava che fosse lui a comandare la pioggia il lampo ed il tuono! Ma in realtà sono solo Giusepe, ed in fondo questo basta!
Forse è per questo che ieri ho lasciato da parte un po il sonno, e mi sono dedicato questi due disegni che ora vi lascio.....

Wednesday, July 08, 2009

PENSIERI E PAROLE...atto terzo



Ho appena finito di lavorare, e seduto fuori dalla fabbrica, annoto sul mio cellulare quel che i miei occhi vedono. E' quasi l'imbrunire, e tra rumori e stanchezza, un cielo da dipinto ottocentesco cattura la mia attenzione. Le sue sfumature rossastre, ambrate, rendono le nuvole quasi vive, nembi in movimento tendenti allo sfaldarsi, fragilmente ed inesorabilmente, sullo sfondo di un turchese pastello, somigliante quasi ai disegni fantasiosi di mia nipote. Davvero suggestivo, e devo ammettere che dopo una giornata così calda e stressante, questo splendido quadretto è come balsamo per occhi e cuore. E allora forse sorridere diventa meno difficile per me....infine giunge la sera, portando al termine la pesantezza della giornata lavorativa, con la sua stanchezza scivola via insieme all'acqua ed il sapone dopo una rigenerante doccia. Ed ora in macchina, con i finestrini aperti a dissetarmi di vento, come dice Baglioni! Diretto a casa, dove mi attende un disegno che ho abbozzato stamattina, per gli amici di Acme fumetti, e per la manifestazione che si terrà questo fine settimana. La radio canta, ed il mio motore mangia l'asfalto salutando questo giorno che muore, e aspettando il prossimo che nascerà.



A proposito, in anteprima vi propongo il disegno menzionato poco sopra, spero possa piacere

Tuesday, July 07, 2009

PERCHE' SEI COSI' TERRIBILMENTE SERIO?


Chi ha visto il film, Batman: "the dark Knight" avrà sicuramente capito a quale personaggio mi riferisco. Naturalmente al terribile pagliaccio di Ghotam City, colui che rende la vita del cavaliere oscuro, ricca di sfide e tranelli, sto naturalmente perlando del Joker!
Caracter enormemente possente, capace di ogni cosa, di avere mille sfaccettature, portato sul grande schermo dal Jack Nicholson prima, e da Heath Ledger poi.Ed è proprio del personaggio portato sul grande schermo dallo sfortunato Ledger che voglio parlare. Forse non tutti sanno che l'ispirazione di un Joker così spietatamente cattivo proviene da una grafic novel del 1988, scritta da Alan MOore, e disegnata da Brian Bolland, entrambi inglesi, ed entrambi leggende del fumetto mondiale.
Il geniale Moore, reinventa in questo gioiello del fumetto, le origini della nemesi di Batman, e ci porta davvero a fondo nella pazzia che pervade l'animo del Villain, ma soprattutto ci mette alla luce dei fatti, in evidenza un particolare inquietante, che il demoniaco pagliaccio pone direttamente all'uomo pipistrello. Dopo aver sparato a Barbara Gordon, ex Bat Girl, e costringendola per sempre su una sedia a rotelle, rapisce e fa picchiare selvaggiamente suo padre, il commissario James Gordon, torturandolo psicologicamente, e fornendo a Batman, come ultimo atto di sfida, gli indizi per ottenere forse davvero, il loro ultimo scontro, e mentre la lotta procede, il pagliaccio pone al cavaliere oscuro, un enorme quesito che fa pensare lui, e noi che leggiamo.
Ovvero, in soldoni....."io sono pazzo, ma anche tu lo sei, guarda solo come vai vestito, insomma tanto normale non devo essere, ma cosa ti ha reso così? Probabilmente i motivi che ci spingono ad essere quel che siamo sono molto simili, ma la differenza tra noi è che, io accetto la mia pazzia, tu, fingi di essere normale, celandoti dietro un falso senso di giustizia, sarebbe molto meglio se anche tu accettassi la tua pazzia, d il loro scontro termina con una berzelletta del Joker, a cui entrambi ridono a crepapelle".
Ma le mie parole sono molto riduttive, questa è un opera che va letta, riletta e consumata, e per la storia, ma soprattutto per i minuziosi disegni del grande Bolland, ricchi di particolari e pregni di significato, anatomia ed espressioni perfette, il tutto miscelato dalla perizia della sceneggiatura di Moore!



BATMAN : THE KILLING JOKE, non può mancare nelle librerie degli appassionati di fumetti, e non.

Friday, July 03, 2009

CREUZA DE MA'

Sapete cosa vuol dire in dialetto genovese questa frase? Letteralmente è il nome del vento che soffia lungo i viottoli che portano verso il mare, quel vento che può essere brezza quando vuole, o tormenta quando è arrabbiato!
Il titolo, e la canzone che descrive sono del maestro Fabrizio De Andrè, ed è scritta e cantata totalmente in dialetto genovese. Credetemi è incomprensibile, ma benchè non si capiscano le parole, è qualcosa di meraviglioso, d'altronde anche le canzoni in Inglese non le capiamo, ma ci piacciono comunque!
Devo dire che quando Marco mi convinse ad accostarmi a Faber, l'ho fatto con riluttanza, credo di averlo reputato sempre noioso, ed ho cominciato ad ascoltare le sua canzoni, cantate da altri cantanti, e poi, quando ho cominciato a sentirle cantate da lui, è stato un amore folgorante, e allora, ti accorgi che i Ligabue, Vasco Rossi, Zucchero, e tutti gli altri, non sono nulla al confronto, o meglio, sono musica leggera, nel vero senso della parola.
Comunque, sto divagando da ciò che era il concetto di partenza, ovvero che questa canzone mi trasmette determinate emozioni, e ricollegandomi a quel che diceva Francesco nel suo ultimo post, vi dirò cosa mi trasmette.

PACE

Si, esatto, pace, serenità, immagini di un posto che non ho visto mai, ma è come se ci fossi nato, posso sentire il vento sulla faccia, e le voci dei pescatori, insomma credo che mi arrivi un messaggio particolare, diretto al cuore, un messaggio d'amore, di un figlio di Genova, che dovunque sia stato, in vacanza, al lavoro, in turnè, o sequestrato su una montagna, non ha mai smesso di pensare alla città che l'ha visto nascere e che gli ha regalato il proprio talento, e io la dedico alla mia città e a voi tutti che leggete....

CREUZA DE MA'



Umbre de muri muri de mainé
dunde ne vegnì duve l'è ch'ané
da 'n scitu duve a l'ûn-a a se mustra nûa
e a neutte a n'à puntou u cutellu ä gua
e a muntä l'àse gh'é restou Diu
u Diàu l'é in çë e u s'è gh'è faetu u nìu
ne sciurtìmmu da u mä pe sciugà e osse da u Dria
e a funtan-a di cumbi 'nta cä de pria
E 'nt'a cä de pria chi ghe saià
int'à cä du Dria che u nu l'è mainà
gente de Lûgan facce da mandillä
qui che du luassu preferiscian l'ä
figge de famiggia udù de bun
che ti peu ammiàle senza u gundun

E a 'ste panse veue cose ghe daià
cose da beive, cose da mangiä
frittûa de pigneu giancu de Purtufin
çervelle de bae 'nt'u meximu vin
lasagne da fiddià ai quattru tucchi
paciûgu in aegruduse de lévre de cuppi

E 'nt'a barca du vin ghe naveghiemu 'nsc'i scheuggi
emigranti du rìe cu'i cioi 'nt'i euggi
finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä



MULATTIERA DI MARE

Ombre di facce facce di marinai
da dove venite dov’è che andate
da un posto dove la luna si mostra nuda
e la notte ci ha puntato il coltello alla gola
e a montare l’asino c’è rimasto Dio
il Diavolo è in cielo e ci si è fatto il nido
usciamo dal mare per asciugare le ossa dell’Andrea
alla fontana dei colombi nella casa di pietra
E nella casa di pietra chi ci sarà
nella casa dell’Andrea che non è marinaio
gente di Lugano facce da tagliaborse
quelli che della spigola preferiscono l’ala
ragazze di famiglia, odore di buono
che puoi guardarle senza preservativo
E a queste pance vuote cosa gli darà
cose da bere, cose da mangiare
frittura di pesciolini, bianco di Portofino
cervelli di agnello nello stesso vino
lasagne da tagliare ai quattro sughi
pasticcio in agrodolce di lepre di tegole
E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli
emigranti della risata con i chiodi negli occhi
finché il mattino crescerà da poterlo raccogliere
fratello dei garofani e delle ragazze
padrone della corda marcia d’acqua e di sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare