Friday, April 20, 2012

"LIVING IN THE MATERIAL WORLD"

pensate a cosa sarebbe stata la musica se non ci fossero stati loro. Cosa ne sarebbe di questa unica forma d'arte che ci scalda il cuore. Credo che loro siano stati davvero dei precursori. degli illuminati che hanno avuto la capacità di cambiare, riscrivere, reinventare la musica, con estrema semplicità.

Di chi sto parlando?

Ma dei Beatles naturalmente! Illuminati dicevo, persone capaci di stupire il mondo intero. Aveva ragione John Lennon quando in un intervista dichiarò che i Beatles erano più famosi di Gesù Cristo. Sia ben chiaro, non vi era assoluatamente nulla di blasfemo in quella dichiarazione. Era semplicemente un modo per dire che al mondo vi erano più fan dei Beatles che cristiani.
Ma comunque non era di questo che volevo parlare. Voglio parlare dei quattro ragazzi di Liverpool, di John, Paul, Ringo e George.....nello specifico di George.
era chiaro fin dal principio che le due figure più carismatiche dei quattro fossero John e Paul, sempre in competizione tra loro, se uno scriveva una bella canzone, l'altro doveva superarlo e ci riusciva! Ma io credo che le poche canzoni di George, fossero davvero più incisive. George Harrison era forse la figura più in ombra, più schiva, uno che lavorava dietro le quinte insomma.

Proprio ieri sono andato a vedere con la mia dolce Ramona un film documentario su di lui, girato da Martin Scorsese......che dire? Fantastico!!!!
Tre ore e venticinque di introspezione su questo grande chitarrista, su un grande uomo....su di un illuminato. Celebri le sue "slide", i suoi accordi e riff rimarranno nella storia, e chi vuole studiare quello splendido strumento chiamato chitarra, di certo non può prescindere George Harrison.Uomo dal grande carattere spirituale, cercava di usare la sua musica per avvicinarsi a Dio, e quasi in tutte le sue canzoni si intuisce questa prghiera silente al Signore. Veterano e virtuoso della chitarra non ha mai disdegnato di suonare altri strumenti come l'indiano sitar oppure l'uculele, o gli strumenti a fiato come i flauti. Grande fu la sua sintonia con il sitarista Ravi Shankar, nei suoi numerosi viaggi in India. Ma alla fine tornava sempre al suo amore, alla chitarra, che in tante sue canzoni piange dolcemente, come raccontava anche Ivan Graziani. Insomma questo film documentario ha raccontato quasi tutto su di lui. Dagli anni nella band più famosa del pianeta, fino al loro scioglimento e alla carriera solista. Uomo di successo, amico unico per alcuni. Gli anni bui in cui si sentiva poco adatto ad essere solista, fino alla tragica morte dell'amico John. L'estrema gioia di vivere, la volontà di lasciare il segno, la sua capacità di accettare la morte come parte della vita insomma forza e fragilità di un essere umano che con la sua musica riusciva a mettersi a nudo.



Penso che se il mondo non avesse conosciuto George Harrison , oggi sarebbe più povero. Tutti noi quando piove speriamo che esca il sole...."Here comes the sun ...End i  say it's all right" . Consiglio a chi non conosce i Beatles e George Harrison, di partire dalle loro canzoni e da questo film, infatti la cosa bella delle persone che ieri erano in sala è stata proprio la varietà di età. Dagli adulti che li hanno conosciuti in gioventù, ai ragazzi come me, fino a ragazzini di diciotto anni....è stato davvero bellissimo!!!!

Grazie ragazzi, grazie George

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